E' ormai prossimo il periodo natalizio che inizia in diverse valli del Trentino con la festa di Santa Lucìa il 13 dicembre. Si ritiene che nella notte fra il 12 e il 13 dicembre accompagnata da un asinello la Santa passi nelle case ove si trovano bambini per lasciare dei doni, che un tempo erano molto più consistenti in questa festa che non nel Santo Natale. La sera del 12 dicembre i bambini debbono preparare su di un piatto un po’ di farina, come dono per “Sànta Lùžia” e un po’ di sale per l’asinello. Il piatto poi deve essere posto fuori, o sul “ponteŝèl” (poggiòlo), oppure sul balcone esterno di una finestra o sull’ingresso. A conclusione dell’operazione vengono recitate dai genitori e dal bambino alcune preghiere, come un “Pater Ave Gloria”, speranzosi che la Santa nella sua benignità visiti nella notte la casa. Il piccolo rito viene concluso dal tradizionale canto di Santa Lucia."Santa Lùzia santa Lùzia l'èi ki vesina, putelòti putelòti ne su a dromir
meté fora meté fora sal e farina e no feve e no feve pu sentìr
I angioleti i angioleti i la compagna i ghe mena i ghe mena quel asenel"
Dopo il canto i bambini debbono andare dritti dritti sotto le coperte. La notte un lontano scalpitare di zoccoli di un asinello e il lieve fruscìo delle vesti della Santa annunciano la sua visita. Al mattino con gioiosa sorpresa il piatto al posto di sale e farina sarà colmo di doni, come frutta, qualche bel libro, un piccolo gioco oppure, per i bimbi meno buoni, del nero carbone.
Santa Lucia è una tradizione prettamente locale, che si spera il futuro possa conservare come valore che rispecchia le radici della nostra terra.
BELLISSIMA SPIEGAZIONE DELLA FESTA DI SANTA LUCIA. COMPLIMENTI ROBERTO PER LE TUE RICERCHE.
RispondiEliminaE' bene guardare al futuro sapendo bene da dove si viene: solo opportunamente zavorrati si potrà affrontare il futuro globalizzato con grande serenità.
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